venerdì 6 febbraio 2015

VERSO L'UNDICESIMA CONVENTION



Documento approvato dal Coordinamento di Azzurri’94

Gli Azzurri ’94 sono impegnati in questa critica transizione politica a rilanciare gli  ideali di Forza Italia nel  quadro dell’impegno preso con gli italiani. Pronti senza incertezze a rappresentare i bisogni e le sofferenze del nostro popolo con la consapevolezza di essere dalla parte dell’Italia migliore e dalla parte giusta della storia. La nostra attenzione politica deve essere indirizzata: alle famiglie oppresse dalle tasse, costrette a vedere i propri figli in balìa della disoccupazione, agli uomini e alle donne delle piccole e medie imprese schiacciati da una politica economica di austerità senza senso, vessati da uno Stato spesso non amico e da un carico fiscale e tariffario odiosamente iniquo e  incivile, ai nostri concittadini, costretti a vivere nell’insicurezza per la politica scriteriata di immigrazione di questo governo  e  dell’Europa. La nostra risposta deve ripartire dal popolo con Berlusconi. Dobbiamo respingere qualsiasi lusinga degli opposti e opportunistici gregariati a favore di Pd o Lega. Dobbiamo  riprendere il cantiere delle idee e dei programmi. Senza sudditanze verso nessuno. E’ anche questo un modo di prepararsi all’ “effetto 8 marzo” ed alle elezioni comunali del maggio 2015. Il rientro in campo Silvio Berlusconi senza i vincoli alla sua libertà di movimento e di parola, sposterà il vento della politica italiana.  E’ il tempo di una rinascita. Renzi per chi ancora non lo sapeva o non ci credeva ha dimostrato chi è. Innovatore a parole conservatore e restauratore della vecchia politica nei fatti. Bisogna tornare a rappresentare quel blocco sociale e di valori, di interessi e ideali, che è il ceto medio. Berlusconi nel 1994 ha posto le premesse di qualcosa che deve ancora compiutamente – con la sua presenza e guida – definirsi nell’epoca attuale del renzismo accaparratore di qualsiasi postazione pubblica che soffoca di tasse ciò che è privato. Abbiamo la responsabilità di costruire qualcosa di solido e davvero alternativo a Renzi e al suo Partito democratico ben al di là dei richiami generazionali. Un patto delle buone idee e della buona politica che richiami tutti coloro che hanno filo a tessere, non trame di potere, ma la stoffa di programmi e di idee per voltare pagina. L’elezione del Presidente della Repubblica è stato l’ultimo episodio di tracotanza che corona un anno di forzature estenuanti. In quest’ultima vicenda Renzi, in maniera ostentata, ha superato il limite della decenza  privilegiando la sistemazione della propria bottega di Partito sull’unità e sul largo consenso previsti dalla Costituzione per la scelta del Capo dello Stato. Non ci sono rese dei conti da mettere in atto contro chi tra noi avrebbe sbagliato. Nessuno strumentalizzi questa vicenda amara per ricavarne vantaggi meschini. E’ Renzi che ha fallito e ne renderà conto al popolo sovrano. Per senso di responsabilità, dinanzi alla necessità inderogabile di modernizzare le istituzioni, abbiamo accettato l’inaccettabile per i nostri immediati interessi, pur di non chiudere il cantiere delle riforme elettorali. Lo scopo era quello di consentire l’evoluzione in senso bipolare del sistema e garantire a chi fosse scelto dal popolo sovrano di governare davvero, nel rispetto e con la collaborazione di un Parlamento più snello. Mano a mano, con 17-18 cambiamenti spesso peggiorativi, pur di non affossare le riforme, abbiamo dato il nostro assenso alle proposte del governo. Ma Renzi sta cercando di svuotare le riforme piegandole alle sue ambizioni pericolose per la democrazia. Renzi, che nessuno ha eletto, figlio di un complotto di palazzo come fu per Monti ha usato e usa una maggioranza composta di 148 deputati abusivi e di altri parlamentari eletti sotto il simbolo di “Berlusconi Presidente” per occupare tutto l’occupabile. Confermando di essere fuori dai canoni di una democrazia occidentale, che è fatta di pesi e contrappesi. Questo disegno antidemocratico, conviene ricordarlo, si sta compiendo grazie a un Parlamento frutto di un premio incostituzionale, sulla base di una presunta prevalenza della coalizione di centrosinistra dello 0,37 per cento (presunta, certo: gli esperti assicurano che nei seggi c’è stato uno spostamento di schede da destra a sinistra intorno al milione). D’ora in poi, Opposizione integrale e seria. Non è più tollerabile che le redini del governo siano affidate a chi, con sicumera e prepotenza, lo sta trascinando nel disastro economico, democratico, morale.         

Rodolfo Ridolfi; Gabriella Bianchi-Rimini; Liborio Cataliotti-Reggio Emilia;  Gino Ferretti-Parma; Adolfo Morandi-Modena; Vincenzo Galassini-Ravenna; Werner Argellati-Piacenza; Paola Peruffo, Luciano Tancini, Marco Mattarelli-Ferrara; Gianni Ottaviani,Daniele La Bruna-Forlì; Giancarlo Mazzoli,Valerio Stanziani-Bologna

Nessun commento:

Posta un commento