Le dimissioni di Errani non siano
una moina tutta interna al PD ma certifichino la fine di 44 anni di
ininterrotto regime PCI-PDS-DS-PD
Il centro destra
scenda in campo con le primarie delle idee e con il cuore
Rodolfo
Ridolfi*
Le dimissioni di Errani
preannunciate il 9 luglio e che giungono oggi 23 luglio possono essere
un’importante occasione da non perdere dopo 44 anni di regime PCI-PDS-DS-PD
alla condizione che Forza Italia ed il centrodestra sappiano essere
l’alternativa di governo democratico credibile che non sempre hanno saputo
rappresentare e far percepire all’elettorato che negli ultimi anni ha finito
per identificarsi nella opposizione fine a se stessa e tutta interna ad un
sistema di valori e di programmi sostanzialmente comunisti e di sinistra quali
quelli rappresentati dai cinque stelle. Il centro destra non deve consentire
che le dimissioni di Errani possano essere rappresentate come un incidente di
percorso, quasi un occasione per la solita moina interna alla sinistra con
finte rottamazioni, illusori ricambi generazionali nuove frontiere. Le
dimissioni di Errani rappresentano al netto della vicenda giudiziaria la
certificazione del logoramento e del fallimento di un potere economico,
politico e sociale che deve lasciare, attraverso il voto, lo spazio di governo
a Forza Italia ed al centro-destra. In queste settimane ho insistito non debbono essere Nel denunciare lo stretto legame tra PCI -
PDS - DS - PD e coop rosse che chi vive nella nostra Regione può constatare
come un vero sistema di potere che piega
e condiziona, la burocrazia, le imprese private e i cittadini. Ecco perché
invece di concentrarci sull’alchimia dei meccanismi elettorali e dei candidati
alla successione dobbiamo denunciare l’intero operato di quella classe
dirigente dedita al valzer delle poltrone nell'amministrazione pubblica, nel
partito e nelle coop rosse. Le vere primarie del centro destra devono essere
quelle delle idee e dei programmi insistendo ad esempio sull’occupazione, sui
servizi sanitari, sulla scuola, sulla sicurezza non dimenticando mai di sottolineare come nel momento di massima
oppressione fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato
di favori, di esenzione fiscale e di
elusione fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse.
In vista delle imminenti
elezioni regionali i militanti di Forza Italia
e del centro destra in Emilia-Romagna, devono ritrovare una forte
passione civile devono esprimere candidati capaci di parlare al cuore della
gente, perché capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la
nostra identità culturale, civile e religiosa. Ciò che occorre è un salto di
qualità nella proposta politica capace di scelte coraggiose, di realizzare
istituzioni al servizio della società civile e non delle burocrazie che vi
lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad assumersi
maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica, perché
abbiamo cuore e idee per riuscirci.
*Coordinatore di Azzurri
’94 con Silvio Berlusconi
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