lunedì 24 febbraio 2014

Poletti, le cooperative rosse e il conflitto d’interessi.














 

Non ci sorprende che il ministero del Lavoro e del Welfare sia stato affidato a Giuliano Poletti il presidente di Lega Coop dal 2002 ed anche di Alleanza Cooperativa dal 2013. Poletti saprà dunque difendere tutti i privilegi delle coop degli oligarchi rossi che fra ipercoop, corner della salute, unipol, coop fond, prestito sociale giocano in borsa con i soldi dei soci.



Poletti si sa è un innovatore lungimirante, uomo che bada al sodo ed ha idee chiare. Infatti già nel 2006 in un'intervista a proposito di Stefano Ricucci, ebbe a dire: "Credo che il tentativo di chiudere fuori dalla porta del salotto buono un bravo imprenditore di successo sia il sintomo di un conservatorismo privo di prospettive".

Poletti con Padoan rappresenta l’orgoglio dei "rottamati" sopravvissuti alla furia di Renzi. Insieme al suo collega ministro Padoan, già direttore della Fondazione dalemiana Italianieuropei, già membro, come Poletti, della commissione nazionale per il progetto dei Ds guidata da Pierluigi Bersani, faranno cose importanti. Se Padoan dal 1998 al 2001 è stato consulente economico per i premier Massimo D’Alema e Giuliano Amato e collaboratore dell’Unità, Poletti faceva lo speaker del gioco del tappo alle festa de l’Unità del mercato ortofrutticolo di Bologna. Dal 2002 capo della potente Legacoop ma prima segretario della Federazione Pci di Imola, assessore all’agricoltura nella stessa città, vice presidente del Circondario Imolese e consigliere provinciale di Bologna.

Per Giuliano Poletti, da oggi esponente della lobby coperative rosse, è difficile sostenere che non si configuri un conflitto di interessi. Le coop rosse rappresentano il più grande conflitto di interessi nell’Italia del dopoguerra e, nel momento in cui sarebbe opportuno porre fine alle condizioni di favore che determinano la distorsione del mercato con vere e proprie condizioni di concorrenza sleale, Matteo Renzi non trova di meglio che rottamare la speranza dei cittadini e dei lavoratori in un governo che difenda la concorrenza ed il mercato

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